Via delle fonti, a Tavarnelle, è sempre stata un’incognita, quelle tre nicchie che racchiudono chissà quali segreti, il nome della via, “Le Fonti” appunto.
Ma forse una possibile ricostruzione adesso la possiamo fare.
Parlando con i dipendenti comunali di un tempo, gli stesi che hanno lavorato per anni fra le vie del paese, si parla di un acquedotto sotterraneo, in terracotta, che si sviluppa sotto le vie del paese, partendo dalla zona “Fontazzi”, (anche questo un nome ricorda l’acqua, ed un tempo questi nomignoli non erano mai dati per caso, e dove sicuramente c’erano acque sorgive,) per arrivare in via delle fonti, probabilmente dando acqua anche alla fonte posta in via Naldini.
Si trovano notizie di questa fonte anche sui documenti che parlano della Stazione di Posta di Tavarnelle, “La più bella di tutto il Gran Ducato di Toscana” e proprio fra queste notizie si scopre che i viandanti, gli stessi cittadini di Tavarnelle, i loro cavalli, pur stazionando nella “Covona”, questo il nome dell’Osteria e stazione di posta, era “più semplice” portare i cavalli ad abbeverarsi poco distante alla fonte o pozzo adibito proprio a questo.
Mi piace pensare ad una soluzione come questa, che portava l’acqua a tutti, un servizio importante che certamente era un motivo di orgoglio per il paese e per chi ospitava ogni giorno tante persone.
documento di confronto con poste della strada pistoiese e modenese del 1780:
(Stazione di Posta di Tavarnelle)……… le camere da letto per i passeggeri insieme con quella del locandiere non sono più di cinque camere e queste sono state credute e si credono sufficientissime per una posta e per
una locanda delle più frequentate della Toscana. Il fienile che rimane sopra la stalla
dicesi di capacità di 80 mila libbre di fieno ma esso è così basso che può dubitarsene.
Per abbeverare i cavalli conviene andar fuori dell’osteria ad un pozzo pubblico che
non è vicinissimo.