17 - Palazzo dell'Orologio
Percorrendo Via Roma, all’incrociare con l’antica via delle Fonti, si affaccia sulle due strade l’imponente palazzo appartenente alla Famiglia Chiostrini che ancora mantiene la proprietà dell’immobile costruito alla fine del 1800.
Giuseppe Chiostrini, dopo essersi fatto liquidare dai fratelli le quote ereditarie possedute nell’omonima località poco distante dal centro abitato di Tavarnelle, acquistò una casa colonica di proprietà Naldini Vitolini del Riccio, di fronte alla chiesa di Sant’Anna, nel centro del paese
Successivamente procedette alla demolizione dell’edificio e sull’area costruì l’attuale edificio.
Un palazzo signorile come usava al tempo, con le diverse altezze dei solai a seconda se si trattava di piano signorile o di servizio, con una cura attenta ai dettagli, arricchendo i salotti con decorazioni interne e ponendo un pregevole portale in pietra serena.
Sul fronte principale dell’edificio, fece collocare un orologio, probabilmente realizzato da laboratori locali, poiché operavano sul territorio due artigiani, Pistelli e Fusi di Bonazza, realizzando orologi da torre in gran parte della Toscana.
Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale, l’orologio, fu distrutto da una cannonata ma il 13 dicembre del 2013 ha ricominciato a scandire le sue ore, dopo un attento restauro che la famiglia Chiostrini ha ancora dedicato al proprio palazzo.
A raccontarci la storia di questo orologio è il parroco di Santa Lucia al Borghetto, Don Franco Del Grosso: “I tavarnellini lo chiamavano l’orologio di “Vico”, un’abbreviazione al nome di Ludovico, (forse un Chiostrini, o comunque qualcuno che abitava lì). Per chi entrava di fondo al paese lo sguardo andava all’orologio di “Vico” per scorgere che ora era. Faceva parte dell’ottocentesca Tavarnelle. Era posto in un punto strategico del paese, all’incrocio di Via delle fonti, via palazzolo e l’antica via Roma per Siena, l’odierna Cassia.
At the crossroads of Via Roma and Via delle Fonti stands an imposing palazzo belonging to the Chiostrini family, who still retain ownership of this building which was erected at the end of 19th century overlooking the two streets.
After Giuseppe Chiostrini sold to his brothers his hereditary shares of the hamlet with the family name, located not far from the center of Tavarnelle, he purchased a house owned by Naldini Vitolini del Riccio in front of the church of Sant’Anna in the center of the town. He then proceeded to demolish the standing building and constructed the current building on the site: a distinguished edifice with different heights to the levels depending on whether the floor was for family uses or for servants and services. Careful attention was given to detail, as for example in the living rooms embellished with interior decorations and an exquisite pietra serena portal.
On the front of the building, Giuseppe Chiostrini placed a clock, probably made by local artisans, as the Pistelli and Fusi di Bonazza families who made tower clocks for most of Tuscany, worked in the area.
During the Second World War the clock was destroyed by a cannonade, but on December 13, 2013, it began striking the hours again following a careful restoration thanks to the Chiostrini family.
The parish priest of Santa Lucia al Borghetto, Don Franco Del Grosso, tells the story of this clock in this way: “The people of Tavarnelle used to call it Vico’s clock. An abbreviated form of Ludovico for perhaps a member of the Chiostrini family or someone who lived there. When people entered that end of the town, their eyes went to Vico’s clock to know what time it was. This was part of 19th-century life in Tavarnelle. The palazzo, and thus the clock, was in a strategic position, at the intersection of Via delle Fonti, Via Palazzolo and the road toward Siena, the Via Roma, which today is called Via Cassia.”